Agata
2013-07-10 06:18:29 UTC
Adesso, come in passato, dice che se non torno con lui dirà ai miei che non sono vergine. Lo so che non dovrei avere di questa paura (ho 21 anni), ma io non voglio che i miei lo sappiano. Me ne vergogno troppo. Anche perché a causa sua non ho mai vissuto bene la mia sessualità. Mi ha sempre costretto a fare cose che non volevo fare. Anni fa mi scattò anche delle foto in cui ero nuda dicendo che erano per lui. Invece poi tante delle volte che mi ha poi ricattato con quelle che in dei rari momenti di pace trovai poi il modo per cancellargliele dal telefono e dal pc. Ripenso a tutte queste cose e mi dico non voglio stare con lui. Se continuiamo di questo passo finirà che sposerò un mostro perché tutti si aspettano che ci sposiamo. Oggi sono sette anni, domani saranno otto, poi nove... finché non avrò sprecato la mia giovinezza accanto ad un mostro che non vuole che abbia amici o amiche, che mi diverta o che sia felice. Litighiamo tutti i giorni. Adesso non lo amo nemmeno più. Non ho più ragione per sopportare tutto questo! Quando ho finto di non importamene del ricatto (che dicesse ai miei del sesso) per non dargli altro potere su di me, ha iniziato a parlare di suicidio. Anche questo l'ha fatto altre volte. Dice che tra due giorni devo telefonarlo per sapere in quale modo è morte. Poi mi ha inviato un sms in cui mi ha scritto il modo in cui vuole suicidarsi... Ma perché devo avere di queste ansie? Perché non possiamo lasciarsi come tante coppie fanno? Non voglio diventare un caso da "Amori criminali"!! Sto andando anche in squilibrio ormonale e ho perso cinque chili nell'ultima settimana.
So bene che la cosa più logica sarebbe dire innanzitutto tutto ai miei genitori, ma io già sto dando loro delle delusioni con l'università e so che non immaginano (anche se dopo sette anni) che io faccia sesso... non voglio dargli anche questo colpo. Papà mi ucciderebbe. A mamma intanto ho detto solo del ricatto inerente al suicidio. Lei mi ha detto di non pensarlo. Io penso che potrebbe fare sul serio, ma non voglio farla allarmare insistendo nel chiederle consiglio. Forse dovrei denunciarlo, ma non so in che modo farlo... Temo che il motivo del ricatto possa sembrare stupido e non valido per una denuncia calcolando che, dopo la denuncia, i miei genitori saprebbero. Tanto vale dire ai miei il fatto evitando pratiche varie. Anni fa, dato che per colpa sua ho sempre vissuto il tutto come una vergogna, non dicevo neanche alle mie amiche dei nostri rapporti, lui minacciava di dirlo anche a loro. Poi l'anno scorso ho detto tutto loro e almeno di questo ricatto mi sono liberata. Un consultorio a cui rivolgermi non so dove possa essere. Ho pensato di telefonare a sua madre, ma so che quando sua cognata le telefonò per dire che suo marito (l'altro suo figlio, il fratello del mio ragazzo) la trattava male, lei rispose dicendo: "E che ci posso fare io?", sostenendo poi dopo, davanti ad altre persone, che per quella telefonata la cognata fosse una cretina. Ho pensato anche di chiedere aiuto al mio parroco... Lo so che basterebbe dirlo ai miei, ma non ci riesco! Ma vivere con la paura del ricatto non si può. Stasera ad esempio vorrei uscire con degli amici. Ho paura che se lui chiama e vede che me ne sono uscita si arrabbi e, come dice lui, "me la faccia pagare". Lo odio! Lo detesto! Soprattutto perché riesce a farmi odiare me stessa per la mia debolezza! So bene i consigli che mi darei dall'esterno, ma non ce la faccio!